30 ottobre 2012
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martedì, ottobre 30, 2012
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Direzione scuola
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Laboratorio
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testo: "PELLEAS ET MELISANDE" di Maeterlinck
giorno: martedì (con l'aggiunta di qualche sabato)
orario: 20.30-23.30
data inizio: 29 novembre 2012
orario: 20.30-23.30
data inizio: 29 novembre 2012
durata: gennaio - aprile
insegnante: Alberto Oliva
costo: 40 euro (quota associativa)
450 euro
insegnante: Alberto Oliva
costo: 40 euro (quota associativa)
450 euro
Iscrizioni:
presso
il nostro ufficio all'interno della Biblioteca Civica
di
via Cavour 3 - Legnano
cel.
329-7775140
scuola@scenaperta.org
C’erano una volta una principessa bellissima, “che quando le si chiede che cosa le è successo, si mette a piangere come un bambino e singhiozza così profondamente che fa paura”, un principe innamorato, un fratello minore giovane e malinconico, un re vecchio e saggio e una regina preoccupata e materna… e poi streghe, fantasmi, incantesimi, pozzi magici e anelli dotati di strani poteri.
Pelleas et Melisande non è una tragedia, non è una commedia, non è un dramma: è una favola.
Fra i vicoli e le case di pietra arroccate sulla roccia emerge un paese fantastico, abitato da personaggi pieni di umanità, nati dalla penna di un grande drammaturgo, capace di coniugare dialoghi di raffinata psicologia con situazioni fiabesche sempre in bilico tra sogno e realtà.
Avventurarci nell’esplorazione di questo testo significa spalancare il nostro immaginario, cercare di
aderire a una fantasmagoria di suggestioni, dare vita a un intreccio carico di sentimenti e di poesia. Per gli allievi attori sarà l’occasione di confrontarsi con un grande classico della storia del teatro, cui ci avvicineremo attraverso un lavoro preparatorio sul potere evocativo dei sensi, su cui si fonda l’architettura drammaturgica. In tutto il testo, infatti, aleggia il buio, il bosco è fitto e le tenebre avvolgono sempre il villaggio senza lasciar vedere a un palmo dal naso:
"… fa buio nei giardini. E che foreste, che foreste!"
"… vi sono posti in cui non si vede mai il sole. Ma ci si abitua così presto…sono quasi quarant’anni che vivo qui…"
"… non si vede più nulla sul mare…"
"…è una vecchia fontana abbandonata. Sembra fosse una fontana miracolosa, si dice che ridava la vista ai ciechi. La chiamano la fontana dei ciechi."
Cosa significa non vedere con gli occhi? Significa vedere con tutto il resto del corpo, sviluppare gli altri sensi e riuscire a ricreare un intero universo senza la vista. La grande scommessa per noi sarà quella di trasmettere agli spettatori queste sensazioni e trasportarli in quel mondo particolare.
Il lavoro si articolerà in una prima fase di training volto a esplorare i sensi e a cercare la chiave interpretativa per raccontare la storia di Pélleas et Melisande e a delineare una dimensione magica di evocazione.
Accanto a questo lavoro fisico, i primi incontri saranno dedicati all’analisi del testo e all’elaborazione di un adattamento drammaturgico che valorizzi il gruppo di allievi attori e ci dia modo di realizzare uno spettacolo che ci appartenga e dia voce a ciò che ognuno dei partecipanti vorrebbe esprimere, attraverso il testo.
"Ci si inganna sempre quando non si chiudono gli occhi
per
perdonare o per guardare meglio in noi stessi”
C’erano una volta una principessa bellissima, “che quando le si chiede che cosa le è successo, si mette a piangere come un bambino e singhiozza così profondamente che fa paura”, un principe innamorato, un fratello minore giovane e malinconico, un re vecchio e saggio e una regina preoccupata e materna… e poi streghe, fantasmi, incantesimi, pozzi magici e anelli dotati di strani poteri.
Pelleas et Melisande non è una tragedia, non è una commedia, non è un dramma: è una favola.
Fra i vicoli e le case di pietra arroccate sulla roccia emerge un paese fantastico, abitato da personaggi pieni di umanità, nati dalla penna di un grande drammaturgo, capace di coniugare dialoghi di raffinata psicologia con situazioni fiabesche sempre in bilico tra sogno e realtà.
Avventurarci nell’esplorazione di questo testo significa spalancare il nostro immaginario, cercare di
aderire a una fantasmagoria di suggestioni, dare vita a un intreccio carico di sentimenti e di poesia. Per gli allievi attori sarà l’occasione di confrontarsi con un grande classico della storia del teatro, cui ci avvicineremo attraverso un lavoro preparatorio sul potere evocativo dei sensi, su cui si fonda l’architettura drammaturgica. In tutto il testo, infatti, aleggia il buio, il bosco è fitto e le tenebre avvolgono sempre il villaggio senza lasciar vedere a un palmo dal naso:
"… fa buio nei giardini. E che foreste, che foreste!"
"… vi sono posti in cui non si vede mai il sole. Ma ci si abitua così presto…sono quasi quarant’anni che vivo qui…"
"… non si vede più nulla sul mare…"
"…è una vecchia fontana abbandonata. Sembra fosse una fontana miracolosa, si dice che ridava la vista ai ciechi. La chiamano la fontana dei ciechi."
Cosa significa non vedere con gli occhi? Significa vedere con tutto il resto del corpo, sviluppare gli altri sensi e riuscire a ricreare un intero universo senza la vista. La grande scommessa per noi sarà quella di trasmettere agli spettatori queste sensazioni e trasportarli in quel mondo particolare.
Il lavoro si articolerà in una prima fase di training volto a esplorare i sensi e a cercare la chiave interpretativa per raccontare la storia di Pélleas et Melisande e a delineare una dimensione magica di evocazione.
Accanto a questo lavoro fisico, i primi incontri saranno dedicati all’analisi del testo e all’elaborazione di un adattamento drammaturgico che valorizzi il gruppo di allievi attori e ci dia modo di realizzare uno spettacolo che ci appartenga e dia voce a ciò che ognuno dei partecipanti vorrebbe esprimere, attraverso il testo.
Nella
seconda parte del laboratorio si costruirà lo spettacolo vero e
proprio, che costituisce il termine naturale e l’obiettivo del
nostro percorso.
Alberto Oliva
ALBERTO
OLIVA
Nato
a Milano, dopo aver conseguito la Maturità classica, si laurea in
Scienze dei Beni Culturali all'Università Statale di Milano con il
professore e regista Cesare Lievi. Studia regia presso la Scuola
d'arte drammatica Paolo Grassi con i maestri Kuniaki Ida, Renata
Molinari, Maria Consagra, Carlo Boso, Tatiana Olear, Massimo Navone,
diplomandosi nel 2009.
Nel
2007 è operatore al PROGETTO LAIV organizzato dalla Fondazione
Cariplo per studiare e definire le modalità di insegnamento del
teatro nelle scuole superiori della Regione Lombardia.
Dal
2007 collabora, in veste di operatore, al progetto Connections del
teatro Litta, tenendo laboratori nelle scuole superiori di Milano.
Nel
settembre 2011 fonda L’ASSOCIAZIONE
CULTURALE I DEMONI
con l’attore Mino Manni e inizia una collaborazione alla gestione
artistica e organizzativa del TEATRO
LIBERO
di Milano.
Le
sue regie:
_
LA DANZA DELLA MORTE di August Strindberg, coproduzione Teatro Out
Off e Teatro Popolare Italiano
_
IN NON CELESTE SONNO – omaggio a Elio Vittorini, produzione PACTA
DEI TEATRI
_
IL VENTAGLIO di Carlo Goldoni, coproduzione Il Contato del
Canavese – Fondazione TPE
_
LA CONFESSIONE, il capitolo censurato dei Demoni di Fedor
Dostoevskij, produzione I Demoni
_
LA DONNA CHE VISSE DUE VOLTE da Boileau e Narcejac, coproduzione
Spazio Tertulliano Milano e Comune di Castel San Giovanni
_
BACCANTI di Euripide, produzione Compagnia I BenAndanti
_
NOTTI BIANCHE da Fedor Dostoevskij (progetto vincitore del bando
Presenze.2 e vincitore della menzione speciale al Premio Giovani
Realtà del Teatro 2010 di Udine)
_
GARIBALDI, AMORE MIO di Maurizio Micheli, produzione Teatro Giacosa
Ivrea
_
LA LEZIONE di Eugène Ionesco, produzione Spazio Tertulliano Milano
_
IL VENDITORE DI SIGARI di Amos Kamil, prod. Teatro Litta Milano
_
LA FINESTRA di Claudia Cravero, produzione Compagnia I BenAndanti
_
PERCHE’ TUTTI SONO FAMOSI E IO NO, L’importanza di chiamarsi
Erostrato di Tommaso Urselli coproduzione Teatro Litta Milano
_
SERATA DI GALA da Irene Nemirowski, progetto vincitore del concorso
Anteprima89
_
PURGATORIO di Ariel Dorfman, prod. Scuola d’arte drammatica Paolo
Grassi
E'
stato assistente alla regia di:
_
Paolo Bosisio – MADAMA BUTTERFLY e CARMEN - Ivrea
_
Andrée Ruth Shammah - progetti vari al Teatro Franco Parenti
_
Serena Sinigaglia - L'OPERA DEI MENDICANTI di
John Gay – A.T.I.R.
_
Corrado
d’Elia - LA DONNA DEL MARE di
Ibsen – Teatro Libero Milano
_
Carmelo
Rifici - LA SIGNORINA JULIE di
Strindberg– Teatro Litta Milano
_
Massimo
Navone - L'UOMO DEI SOGNI di
F.Angeli– Teatro Olmetto Milano
_ Annig
Raimondi - LA CHIESA di
Celine – Teatro Arsenale Milano
_
Antonio
Syxty - ROSMERSHOLM
di
Ibsen – Teatro Litta Milano
Inoltre
ha curato le regie del documentario Giorgio
Strehler: il mio Re Lear,
prodotto dal Piccolo Teatro di Milano, e del cortometraggio Solo
per amore,
prodotto dalla Scuola Civica di Cinema e Nuovi Media di Milano.
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